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Vedrai, Intelligenza artificiale e innovazione al servizio dei clienti

L'azienda guidata dal CEO Michele Grazioli è stata capace di attrarre investimenti e guarda al futuro con ottimismo

22 mar 2024
4 minuti di lettura

Nata meno di dieci anni fa, la startup Vedrai coniuga l'innovazione declinata secondo l'Intelligenza artificiale con un senso visionario per le decisioni da assumere in fase di business aziendale.

“Vedrai è nata nel maggio del 2020 dall’idea di utilizzare le emergenti tecnologie di intelligenza artificiale a supporto di manager e imprenditori per prendere decisioni in contesti incerti. Siamo partiti in 3 e in pochi anni siamo arrivati a 80 persone”, spiega Michele Grazioli, fondatore e Ceo della startup. Il progetto, che ha ricevuto l’adesione di vere proprie eccellenze nel mondo dell'imprenditoria, dello sport e dello spettacolo, ha giovato nel luglio 2021 di un investimento del gruppo finanziario Azimut pari a oltre 40 milioni di euro. E da quel momento in poi l’azienda è cresciuta velocemente, consolidando le sue dimensioni anche grazie a due acquisizioni: Indigo.ai, azienda italiana leader nel mercato dell’Intelligenza Artificiale conversazionale, e Premoneo, azienda leader in Italia nelle soluzioni di Dynamic pricing.

L’azienda, in particolare, sviluppa software AI-based per il supporto decisionale al business ed è specializzata nell'offrire servizi di consulenza strategica as-a-service. Alla base dell’offerta di Vedrai c’è la tecnologia proprietaria P.A.F. (Prescriptive Analytics Framework) che utilizza modelli di AI avanzati per automatizzare analisi di WHAT-IF rispetto a pianificazioni più o meno strategiche, dal business plan alla pianificazione della produzione o degli acquisti. “La nostra tecnologia – racconta Michele Grazioli – valuta preventivamente cosa succederebbe ad alcuni KPI aziendali qualora si verificassero alcuni eventi (interni o esterni all'azienda), e consiglia come attivare alcune leve di conseguenza. Queste analisi di sensitività vengono effettuate considerando gli obiettivi aziendali e monitorando il contesto che circonda le imprese, come le condizioni di mercato e i tassi di interesse”.

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Visione e sguardo rivolto al futuro. Grazioli racconta i valori della startup: “Sono convinto che non basti fare, ma che occorra ispirare gli altri. Risultati straordinari si raggiungono quando il tuo sogno diventa anche il sogno degli altri e per questo motivo mi piace pensare che Vedrai sia il sogno di tutti: dipendenti, clienti, partner, investitori. In questo senso abbiamo pensato anche a un piano di incentivazione azionaria per tutti i dipendenti, in modo che tutti si sentano concretamente partecipi e coinvolti sul progetto. Altri valori che ci ispirano sono il cambiamento, l’apertura, la creatività: in Vedrai non vogliamo agire solo per abitudine perché riteniamo che per raggiungere altezze inesplorate occorra scegliere un percorso non tracciato”.   

 

Se l’Intelligenza artificiale è il focus di Vedrai, è naturale chiedere a Grazioli una sua valutazione sullo “stato dell’arte” del comparto nel nostro Paese. “L’attenzione sull’AI è fortemente maturata in Italia e ha tutto il potenziale per diventare un fattore centrale nella trasformazione digitale delle imprese. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un forte sviluppo per l’ecosistema italiano. Settori come la sanità, l'automotive, il manifatturiero, la finanza e il commercio al dettaglio sono particolarmente attivi in questo senso e la nascita di numerose startup focalizzate sull’IA, anche in Italia, è il sintomo di un fermento e di una attenzione a queste nuove frontiere dell’innovazione” spiega il Ceo della startup. E ancora: “Emerge però ancora un significativo divario in termini di avvicinamento alla tecnologia per dimensione di impresa. Se da un lato, infatti, aumenta il numero di grandi aziende che hanno avviato almeno progettualità di AI, dall’altro lato sono ancora poche le PMI che hanno fatto altrettanto”.

Consapevole come azienda che il mercato internazionale potrebbe essere uno step da affrontare al momento giusto, in questa fase Vedrai ha in Italia il proprio epicentro. Un contesto che secondo Grazioli vive una congiuntura positiva e incoraggiante: “Il mercato italiano delle startup si sta consolidando e speriamo che si colmi presto il gap rispetto ai mercati più evoluti. Nonostante il rallentamento dello scorso anno in termini assoluti di denaro investito, la maggior parte di questo gap è dovuto alla mancanza di grandi round. Al contempo, in un mercato dei capitali come quello italiano notoriamente avverso al rischio, è fondamentale incentivare non solo gli investitori istituzionali ma anche e soprattutto il risparmio privato ad investire su aziende che potenzialmente possano diventare le grandi istituzioni del domani”.

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